Il ragazzo – che aveva appena 24 anni – morì l’8 gennaio scorso, dopo essere rimasto gravemente ferito dall’esplosione di un ordigno artigianale.
Insieme con lui, la notte di Capodanno, c’erano i due fratelli minori di 16 e 21 anni.
La tragedia di Capodanno
Era la notte di Capodanno, quando tre giovanissimi fratelli di Caserta decisero di festeggiare l’arrivo del nuovo anno – nonostante le restrizioni anti-covid – costruendo un ordigno artigianale.
I tre accantonarono del materiale esplosivo, ma le scintille di alcuni botti provocarono una violenta deflagrazione, che li ferì.
Ad avere la peggio fu il più grande dei tre, Domenico Di Giacomo, 24 anni, che venne trasferito d’urgenza all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.
Viste le gravi condizioni, il ragazzo venne poi trasferito all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove morì la mattina dell’8 gennaio scorso, per un arresto cardiaco.
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Nella deflagrazione rimasero feriti, in maniera non grave, anche i due fratelli minori di Domenico, di 16 e 21 anni.
Ai domiciliari il fratello di Domenico Di Giacomo
È accusato di omicidio colposo, lesioni personali, detenzione illegale di materiale esplosivo, danneggiamento, delitti dolosi di danno e crollo di costruzioni e altri disastri dolosi il fratello 21enne della vittima che lo scorso venerdì è stato arrestato.
Il giovane è finito agli arresti domiciliari.
La deflagrazione danneggiò le vetrate del palazzo antistante, provocò danni al manto stradale e a 7 auto parcheggiate nella zona della deflagrazione.
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La notte di Capodanno morì anche un ragazzo di 13 anni ad Asti. L’adolescente fu ucciso da un colpo di fucile, mentre si trovava nel campo rom di via Guerra, dove viveva.
Roudin Seferovic morì poco dopo il trasferimento in ospedale.