Il papà di Ugo Russo, il 15enne ucciso a Napoli sabato notte, ha partecipato questa mattina ad una manifestazione di solidarietà per i Carabinieri.
Tra i partecipanti ad una manifestazione a sostegno dei carabinieri questa mattina c’era anche il papà di Ugo Russo, che non smette di chiedere giustizia per il figlio.
La morte di Ugo Russo
Era lo scorso sabato notte quando Ugo Russo, 15enne dei Quartieri Spagnoli, veniva ucciso da 3 colpi di pistola, nella zona di Santa Lucia.
Il ragazzino aveva tentato una rapina ai danni di un Carabiniere in borghese, insieme ad un amico poco più grande di lui. Nonostante il Carabiniere si fosse identificato, il 15enne gli aveva puntato una pistola alla tempia, che si scoprirà solo in seguito essere falsa.
Il Carabiniere, probabilmente spaventato dall’arma, a quel punto aveva puntato la sua contro il ragazzo, colpendolo con tre colpi di pistola. Ugo Russo fu immediatamente trasferito all’ospedale Pellegrini di Napoli. Il suo cuore smise di battere qualche ora dopo.
Proprio quando i sanitari informarono i familiari del ragazzo che per Ugo non c’era stato nulla da fare, parenti ed amici del 15enne devastarono l’ospedale. Si rese necessario il trasferimento di alcuni pazienti e la chiusura del Pronto soccorso per diverse ore.
Il papà di Ugo alla manifestazione per i Carabinieri
Questa mattina Vincenzo Russo, papà del ragazzo, ha partecipato ad una manifestazione a Napoli a sostegno dell’Arma. Come riporta anche Il Mattino, l’uomo avrebbe preso le distanze dalla devastazione messa in atto all’ospedale e dalla raffica di colpi che colpirono la caserma di Pastrengo proprio mentre il complice di Ugo veniva interrogato.
“Il ruolo dei Carabinieri è insostituibile”
ha detto Vincenzo durante il sit-in. Intanto non smette di chiedere la verità su quanto accaduto a suo figlio.
Secondo il racconto dell’amico, il Carabiniere, ora indagato per omicidio volontario, avrebbe colpito il ragazzo quando stava già scappando. Si attendono i risultati dell’autopsia per accertare o meno la veridicità della testimonianza rilasciata dal 17enne.