Clinton avverte il popolo americano: “Se Trump verrà rieletto, per i prossimi 4 anni continuerà a fare il bullo”.
Nella seconda serata del convention dem 2020, a farla da protagonista è stato senza ombra di dubbio l’ex presidente Clinton. Quest’ultimo avrebbe espresso le proprie preferenze politiche schierandosi apertamente contro Donald Trump.
Clinton polemico anche sulla gestione della pandemia
“Se Donald Trump verrà rieletto, continuerà per altri quattro anni a dare colpe agli altri, a fare il bullo e a denigrare. La nostra scelta è Joe Biden, un presidente che va al lavoro, un uomo che porta a termine quello che fa. Un uomo che unisce e non divide, con una missione: assumersi le responsabilità, non scaricare le colpe”.
Queste sono le parole usate da Clinton a favore di Biden, il quale si è mostrato commosso del sostegno di quest’ultimo. L’accusa più forte mossa ai danni dell’attuale presidente sarebbe quella di non assumersi le sue responsabilità.
Non solo, l’ex numero uno della Casa Bianca ha sottolineato anche la pessima gestione della pandemia e della crisi economica scaturita da essa.
“Siamo l’unico Paese industrializzato ad averlo triplicato”.
La serata scelta per l’intervento da Clinton sarebbe quella del cosiddetto “roll call”, serata in cui i rappresentanti dei 57 stati americani annunciano i voti per la nomination ufficiale del candidato presidente.
Nonostante l’intervento deciso dell’ex presidente, il tempo concesso in videoconferenza da Clinton dal 1988 ad oggi è andato via via scemando. Quest’anno, infatti, l’intervento dalla sua abitazione, situata a Chappaqua, sarebbe durato meno di 5 minuti.
Una situazione che ha confermato lo scemarsi delle influenze della passata politica, sopratutto in partito tendente sempre di più alla sinistra.
Felice per la nomination Joe Biden
Commosso, invece, per la nomination Joe Biden:
“E’ l’onore della mia vita accettare la nomination del partito democratico per la presidenza degli Stati Uniti d’America”.
Grande gioia anche per la compagna dell’uomo, Jill Jacobs, la quale, in caso di vittoria del marito, potrebbe diventare la prima first lady italo-americana.