È di oggi la circolare che stabilisce, per coloro che sono già stati infetti dal covid-19, un’unica porzione del siero. Basterà per l’immunità.
Dal fronte della campagna vaccinale, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, ha promulgato la novità ieri nel cortile d’onore di Palazzo Chigi.
La giornata delle anticipazioni sul versate sanitario
L’occasione è stata la promulgazione del nuovo Dpcm, il primo firmato da Draghi. La discontinuità sta nel fatto che il presidente del consiglio non c’era.
Ad annunciare le norme che regolamenteranno la vita degli Italiani, dal 6 marzo fino al 6 aprile, sono invece il ministro della Salute Roberto Speranza e la neoministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini.
Il politico pentastellato ci tiene a sottolineare come la sfilza di regole ribadisca le sottese logiche di prevenzione della salute collettiva e non si discosti dal precedente governo.
Invece la collega “azzurra” ne evidenzia la diversità, che indica nel coinvolgimento (di comuni, provincie e regioni) e in decisioni che sarebbero state attentamente ponderate, “non last minute”.
Tra chiusure, scuola in DAD e un’Italia a colori, la grande novità però, l’ha annunciata Locatelli. Riguarda specificatamente la campagna vaccinale.
Niente richiamo per i contagiati
Un anticipo della circolare che verrà promulgata oggi. Il provvedimento dispone un’unica dose di vaccino per chi ha già contratto il covid ed è guarito da almeno 6 mesi.
Già la voce girovagava dentro e fuori il parlamento. Ma adesso gli esperti dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) ne assicurano l’efficacia. Infatti, il corpo attraversato dal SARS-COV-2 ha sviluppato gli anticorpi a sua difesa.
Una precisazione scientifica importante, specie in una situazione di penuria di scorte vaccinali.
Rimane il fatto che molti cittadini sono ignari di una eventuale positività al virus.
Allora, probabilmente, bisognerebbe obbligare tutti ad un test sierologico, che svelerebbe l’arcano, ma certo richiederebbe più spese e tempo.