Il 41% degli italiani ha dichiarato che non farà il vaccino contro il covid-19. I dati sono stati raccolti dall’Università Cattolica.
Secondo la ricerca, il vaccino è un’ipotesi ”per niente probabile” o tra ”probabile e non probabile” per tanti italiani. I più propensi restano pensionati e studenti.
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Vaccino contro il covid-19: il 41% degli italiani non si vaccinerà. A confermarlo è la ricerca condotta dall’EngageMinds HUB dell’Università Cattolica. Come si legge su Repubblica, dai dati si evince che la propensione ad una futura vaccinazione viene collocata da 4 italiani su 10 tra il per niente probabile o a metà tra probabile e non probabile. Ciò significa che, quando arriverà il vaccino, soltanto 4 italiani su 10 decideranno di vaccinarsi. Il 59%, invece, ovvero i restanti 6, lo faranno. Un dato che risulta essere omogeneo in tutta la penisola, da Nord a Sud.
La ricerca
La Cattolica di Cremona ha condotto la ricerca tra il 12 e il 18 maggio in via telematica, servendosi della tecnologia CAWI (Computer Assisted Web Interview). Ad essere intervistati sono stati 1000 italiani.
In particolare, coloro che si vaccinerebbero sono soprattutto i giovani (34%) e gli anziani (29%). A confermarlo è stato il direttore del centro di ricerca EngageMinds HUB dell’Università Cattolica Guendalina Graffigna, ordinario di Psicologia dei consumi, responsabile della ricerca.
Gli intervistati di età compresa tra i 35 e i 59 anni (48%), sembrano più scettici. I pensionati e gli studenti sono meno scettici di operai, impiegati, e imprenditori nella media.
Ciò che ha inciso profondamente nei risultati è stata la psicologia:
“Si nota che chi è fatalista nella “gestione” della salute, e ritiene che il rischio di contagio da Sars-CoV-2 sia fuori dal suo controllo, è ancora più esitante rispetto alla possibilità di vaccinarsi (57% contro il 41% del totale). Mentre al contrario chi è più “ingaggiato”, cioè coinvolto attivamente nella gestione della propria salute, risulta più positivo e propenso verso la somministrazione del vaccino”
Inoltre, sono più propensi a vaccinarsi coloro che credono che la salute collettiva sia un valore importante.