Von der Leyen: in arrivo il “Next generation Eu”
Circa due ore dopo l’annuncio ufficiale di Ursula von der Leyen, vengono divulgati i dati relativi al Recovery Plan, un nuovo strumento incluso nel bilancio europeo e finanziato anche con bonds della Commissione UE per far fronte alla crisi economica innescata da Covid-19. Si chiamerà: “Next generation EU“.
Secondo quanto riportato da Huffpost, il nuovo fondo ammonta a un totale di 750 miliardi di euro: 500 miliardi di sovvenzioni e 250 miliardi di prestiti.
Secondo fonti governative, il pacchetto per l’Italia ammonta a 172,7 miliardi di euro di cui 81.807 miliardi sarebbero versati come aiuti non rimborsabili e 90.938 miliardi come prestiti.
Next Generation EU: come raccogliere 750 miliardi di euro?
I fondi per il Next Generation EU – si legge nella proposta della Commissione europea – saranno raccolti aumentando temporaneamente il massimale delle risorse proprie dell’UE al 2% del reddito nazionale lordo dell’UE.
Ciò consentirà alla Commissione di utilizzare il suo rating creditizio molto forte per prendere in prestito 750 miliardi di euro sui mercati finanziari per il Next Generation EU.
I fondi raccolti devono essere rimborsati attraverso i futuri bilanci dell’UE, non prima del 2028 e non dopo il 2058.
Per contribuire a farlo in modo equo e condiviso, la Commissione UE proporrà alcune nuove risorse proprie, come la neo risorsa propria basata sull’ETS (sistema di scambio di quote di emissioni, ed.).
La Commissione sostiene attivamente le discussioni condotte dall’OCSE e dal G20 ed è pronta ad agire se non viene raggiunto un accordo globale.
Inoltre, il testo della Commissione specifica anche l’introduzione dell’IVA semplificata e tasse sulla plastica non riciclata.
Nuovo bilancio EU pluriennale da 1.100 miliardi di euro
Oltre a “Next Generation Eu“, la Commissione propone un nuovo bilancio europeo pluriennale
“di circa 1.100 miliardi di euro tra il 2021-2027”.
Come anticipato due giorni fa da Huffpost, la proposta di Ursula von der Leyen segue quella presentata la scorsa settimana da Angela Merkel ed Emmanuel Macron in una riedizione dello storico asse franco-tedesco che di fatto ha sbloccato l’impasse della negoziazione sulle risposte della comunità alla crisi Covid-19.