La biografia di Yara Gambirasio, tredicenne piena di sogni e voglia di vivere vittima di un terribile caso di omicidio nel 2010.
Il caso della piccola Yara Gambirasio diventerà un film e resta per tutti un episodio dolorosissimo della cronaca nera degli ultimi anni. Ecco il ricordo della tredicenne per non dimenticare.
Yara Gambirasio, un caso tragico ed indimenticabile
Il caso della tredicenne di Brembate rapita ed uccisa nel novembre del 2010 ha scioccato l’Italia e nessuno riesce a dimenticare una storia così dolorosa.
Il caso resta controverso anche perché l’unico accusato per la morte della ragazza trovata cadavere solo tre mesi esatta dalla sua scomparsa, il 26 febbraio 2011 continua a dichiararsi innocente.
Massimo Giuseppe Bossetti per i giudici avrebbe adescato la giovane all’uscita della palestra di Brembate il 26 novembre 2010. L’avrebbe fatta salire sul suo furgone bianco e poi l’avrebbe portata nel campo di Chignolo d’Isola, dove l’avrebbe aggredita.
La ragazzina sarebbe stata colpita diverse volte con una spranga, poi con un arma bianca come un coltello. Presentava infatti varie lesioni, un trauma cranico e diverse ferite da arma da taglio sul corpo e gola. Nessuna ferita però fu mortale ma la ragazzina morì sola in quel campo intorno alla mezzanotte di quel giorno per dissanguamento e ipotermia.
Per il suo omicidio è stato condannato in via definitiva all’ergastolo il muratore di Mapello Massimo Giuseppe Bossetti, ma la sua difesa continua a dichiararlo vittima di un errore giudiziario.
La vita di Yara, età e famiglia
Yara Gambirasio aveva solo 13 anni e dalle descrizioni che di lei danno amici e parenti, sappiamo che era una ragazzina solare e sempre allegra. Oggi avrebbe 23 anni ma la sua vita è stata spezzata un pomeriggio come tanti altri.
Come sempre faceva infatti, anche quel giorno di 10 anni fa la piccola Yara tornò a casa dopo la scuola che frequentava a Bergamo per pranzare con la famiglia attorno alle 14. In seguito si recò al palazzetto dello sport di Brembate per un allenamento di ginnastica ritmica.
Yara era una studentessa modello ed il suo sorriso è entrato nei nostri cuori grazie alle fotografie che la ritraggono felice in compagnia dei suoi cari.
Il padre ha raccontato che proprio il giorno della scomparsa Yara aveva ricevuto il pagellino, con voti bellissimi, ed era per questo felice ed orgogliosa.
La ragazzina è l’amata figlia di Maura e Fulvio Gambirasio, che fin dai primi momenti della sua scomparsa fino alle fasi finali del processo hanno lottato per la verità e sofferto con dignità.
Yara non era figlia unica ma ha una sorella maggiore di nome Keba, oggi 24enne come riporta Che News.
Oltre alla sorella Yara aveva anche due fratelli più piccoli: tutti e quattro erano molto legati tra loro come dimostrano le molte foto assieme sorridenti.
Proprio uno dei fratellini ha rilasciato una testimonianza molto importante ai fini delle indagini.
“Yara mi aveva raccontato che tornando a piedi dalla palestra si era scontrata con un uomo.”
Ha detto il fratellino e poi ha proseguito con i particolari che Yara gli aveva confessato:
“Quest’uomo la seguiva in via Morlotti con una macchina grigia e un po’ lunga, e la guardava male.”
Oltre ai fratelli anche una cugina di Yara, Nicole, ha raccontato del forte legame che la legava alla ragazzina, come ha riportato anche Caffeina Magazine.
“In quei tempi Yara aveva cominciato un po’ a truccarsi, ma era ancora una bambina, allegra e piena di vita.”
Le due giovani erano molto amiche e proprio la sera prima della scomparsa avevano avuto uno scambio di messaggi in cui Yara appariva serena.
Movente dell’omicidio di Yara
La piccola Yara secondo quanto stabilito dai giudici sarebbe stata vittima proprio di attenzioni sessuali da parte di un adulto.
Per tale motivo sarebbe stata adescata all’uscita della palestra di Brembate.
Qualcosa sarebbe poi andato storto e la giovane sarebbe stata aggredita ed abbandonata nel campo dove poi è morta.
Riprova sarebbero gli slip ed i leggins su cui sono state ritrovate delle tracce di DNA che poi sono state ricondotte ad Ignoto 1, individuato in Bossetti.
Su tale tesi si inseriscono alcune prove indiziarie considerate dalla Procura, come alcune ricerche internet trovate nel pc sequestrato al muratore.
Yara oggi, per non dimenticare: un film ed un centro sportivo in suo onore
I genitori di Yara si sono sempre battuti per la verità, Maura e Fulvio hanno dato vita ad una onlus intitolata alla figlia che porta avanti la passione della piccola: lo sport.
E’ infatti nata “La passione di Yara” con cui si ricorda anche quello che la giovane amava più di ogni cosa fare, la ginnastica ritmica.
Si allenava proprio per migliorare in quello sport e nel 2010 era entrata nella categoria juniores della Gpt.
Yara era infatti una ginnasta e proprio il palazzetto di Brembate dove si allenava fu l’ultimo luogo in cui fu vista viva. La palestra dista solo 700 metri dalla sua abitazione ma la piccola non arrivò mai a casa.
Ad Yara è stato intitolata la Casa dello Sport di Bergamo mentre nella scuola che frequentava hanno apposto una targa per ricordarla.
Per non dimenticare la piccola Yara inoltre sarà presto disponibile un film come è stato anticipato di recente. Si chiamerà secondo alcune indiscrezioni “Il lupo e la farfalla” in ricordo dello sport che amava fare e ripercorrerà la sua storia fino alle ultime fasi del processo.
Oggi è l’anniversario dei dieci anni dalla sua morte ma nessuno riesce a scordare il sorriso felice e lo sguardo pieno di vita della piccola ginnasta di Brembate Yara Gambirasio.