Sono passati otto anni da quel tragico 26 febbraio 2011, quando fu ritrovato il corpo di Yara Gambirasio. E oggi, Bossetti si dichiara ancora innocente
Yara Gambirasio è rimasta nei nostri cuori, tanto da ricordarci che oggi è l’anniversario del drammatico ritrovamento. Otto anni dopo, però, la sua morte sembra ancora essere un vero mistero.
La storia di Yara Gambirasio
Era il 26 febbraio 2011 quando Ilario Scotti, un uomo di 40 anni appassionato di aeroplani telecomandati, scopre qualcosa in uno dei boschi di Brembate. Quello che per lui sembrava uno strano ammasso di rifiuti è in realtà il corpo di quella bambina scomparsa, la stessa che hanno cercato tutti da tanti giorni.
Della piccola Yara non era rimasto più nulla, colpa del freddo – degli animali e del male che le era stato inferto dai suoi assassini. Tra le mani un ciuffo d’erba e il suo grande dolore senza una risposta certa.
Il motivo dell’omicidio non è mai stato rivelato e chiarito, anche se il 12 ottobre 2018 la Corte di Cassazione di Roma ha stabilito che sia stato proprio Massimo Bossetti ad ucciderla.
Le parole di Massimo Bossetti
Il carpentiere di Mapello sta scontando il suo ergastolo nel carcere di Bergamo, ma si dichiara ancora innocente per quel delitto.
I genitori di Yara si sono chiusi nel silenzio, mentre Bossetti dal carcere urla la sua innocenza evidenziando che i colpevoli potrebbero essere ancora a piede libero.
Qual è la verità? L’unica cosa certa è che la piccola Yara, otto anni fa oggi, ha perso la vita senza un motivo.