Lo studente egiziano Zaky, arrestato lo scorso 8 gennaio a Cairo, si troverebbe in condizioni migliori di detenzione: avrebbe ricevuto dei libri e parlato con la sua famiglia.
Gli ultimi aggiornamenti sul caso dell’attivista Zaky, finito in manette al suo arrivo in Egitto.
L’arresto del giovane attivista in Egitto
Era lo scorso 8 febbraio quando le forze di polizia egiziane arrestarono il giovane attivista Zaky, studente all’Università di Bologna, poco dopo il suo arrivo al Cairo, dove si era recato per visitare i suoi familiari.
Le accuse per il giovane sono di rovesciamento di regime al potere. Accuse pesanti che potrebbero costargli il carcere a vita e che Patrick Zaky ha sempre respinto, fin dall’inizio della sua detenzione.
Lo scorso 22 febbraio si è tenuta la prima udienza in Tribunale a Mansura. Il Procuratore ha deciso di tenerlo in carcere. Nei prossimi giorni scadranno le due settimane di carcerazione, dopodiché la detenzione potrebbe andare avanti anche per altri 200 giorni.
Le ultime notizie sullo studente arrestato
Secondo quanto riporta Fanpage, le condizioni dell’attivista egiziano sarebbero leggermente migliorate. Stando al racconto del suo legale, Walid Hassan, nella giornata di ieri Patrick Zaky avrebbe ricevuto anche la visita della sua famiglia in carcere.
Il padre e la madre hanno ottenuto un permesso per far visita al ragazzo, nonostante di solito si attendano almeno 11 giorni dopo la prima udienza. Gli hanno portato dei libri e del cibo. Durante l’incontro, lontano dagli altri detenuti, Patrick avrebbe raccontato di stare relativamente bene.
I detenuti rinchiusi nella sua stessa cella sarebbero diminuiti. Il ragazzo era arrivato a Mansura lo scorso 24 gennaio, dopo una breve detenzione in una cella di sicurezzza del commissariato in cui era stato arrestato.
Con lui ci sarebbero altri criminali, ma le condizioni di detenzione non sarebbero così pesanti come nei primi giorni di carcere.
Il prossimo 7 marzo ci sarà la prossima udienza, decisiva per capire quale sarà il futuro del ragazzo.