È arrivata una nuova sferzata dei dati pandemici nel Paese: ieri il tasso epidemiologico è giunto a 6,9% e i decessi per coronavirus sono stati 373 (nelle 24 ore precedenti 332). Intanto i posti nelle terapie intensive, tra pazienti usciti e pazienti entrati, sono esauriti.
Così l’Italia diventa una grande zona rossa a partire dal prossimo lunedì. L’ultimo Dpcm è stato redatto. Dopo l’incontro dei ministri con i governatori, previsto oggi, verrà promulgato. Le misure saranno in vigore per due settimane, fino al 28 marzo.
Impennata violenta
Giovannni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della salute, parla di una situazione delicata e invita i cittadini a tenere “comportamenti estremamente prudenti“.
Il diffondersi del virus, con la potenza delle varianti, è dilagante.
A breve gli Italiani verranno informati dettagliatamente sulla suddivisione delle regioni in base al grado di criticità.
Ma da quanto appreso ieri dal bollettino giornaliero, che da più di un anno accompagna e decide la vita del Paese, il quadro indurrebbe a dei cambiamenti più restrittivi per ben 11 regioni.
Regioni: 12 rosse, 6 arancioni, 1 gialla, 1 bianca
Dovrebbero passare alla zona di massima criticità Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Lombardia, Marche, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna.
Il Lazio, infiammato dall’impennata di contagi, passerebbe direttamente dal “giallo” al “rosso”. A seguirlo nel passaggio repentino dovrebbe essere la Calabria.
A protrarre la massima condizione di emergenza sono Molise, Campania e Basilicata.
Il livello di criticità investe anche altre regioni dello stivale che, nelle ultime settimane, avevano alleviato il sistema sanitario, ma senza soluzione di continuità.
Si tratta di Liguria, Puglia e Valle d’Aosta che, probabilmente, dal giallo adotteranno le limitazioni proprie della zona arancione. Rientrano già nella fascia medio-alta di allarme Toscana, Abruzzo e Umbria.
Le isole, che lunedì partivano da una situazione più distesa rispetto alla penisola, pure registrano un peggioramento, anche se meno cruento.
Intanto la Sicilia rimane gialla, mentre la Sardegna, prima in Italia a raggiungere l’agognata zona bianca, rimane sotto attenta osservazione.
Pasqua sarà blindata, come Natale.
Per il 6 aprile saranno pronte nuove direttive, basate sul monitoraggio dei risultati di due settimane di un lockdown quasi totale.